martedì 18 gennaio 2011

Macchina del tempo data impostata : 30 Maggio 1975


“Buongiorno Maestro, posso chiamarla così?”


“Mi chiami pure Paolo”


“Io arrivo dal 2011, sto cercando risposte”


“Deve prima fare una domanda”


“Allora, in questo momento nel mio paese c’è molta confusione sia politica che sociale. Nel mio tempo non riesco a trovare risposte, quindi vorrei chiederLe : come si è arrivati a questo punto? Perché il potere mi sembra immune alla giustizia?”


“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole e ciò che il potere vuole è completamente arbitrario, o dettatogli da sue necessità di carattere economico che sfuggono alla logica comune. Il sesso è la metafora di ciò che
 oggi il potere fa dei corpi, è la mercificazione dei corpi da parte del potere. È l'essenza più intima del potere che per me  è fatta di brutalità, violenza, sopraffazione, viltà e totale certezza dell'impunità. C'è un passaggio fondamentale nel film, Curval afferma : 
"...  non siamo forse la dimostrazione vivente di ciò che è realmente il Potere? L'unica vera, grande, assoluta Anarchia, è quella del potere. Infatti noi, qualsiasi cosa ci venga in mente, la più folle ed inaudita, la più priva di senso, possiamo scriverla in questo quadernetto, ed essa diviene immediatamente legale; se poi saltasse in mente di cancellarla, essa diverrebbe immediatamente illegale. Le leggi del Potere, non fanno altro che sancire questo potere anarchico,... e ciò vale per qualsiasi potere. Quanto poi alle altre forme di potere, quelle così dette democratiche o tolleranti, non esiterei a rincarare la dose: infatti là dove tutto è proibito, in realtà si può fare tutto, mentre là dove si può fare qualche cosa, si può fare solo quel qualcosa".  




“Nel suo ultimo film, c’è un legame tra potere e controllo del sesso. Non è questa una metafora fra la dominazione di una classe su un’altra?”

“Facendo convergere l'intuizione di Sade sull'attuazione del potere attraverso il controllo del sesso, e l'analisi marxista, io svelo la correlazione fra la dominazione di classe e la sopraffazione sessuale. Constatando ferocemente e lucidamente la
malafede di qualsiasi interpretazione tranquillizzante dello specifico caso italiano e della violenza massificante. E’ in corso un cambiamento epocale. Il sesso fino ad oggi è  risorsa giocosa e liberatrice delle classi subalterne, il potere ne sta stravolgendo il significato facendolo diventare un orribile obbligo di massa, imposto da una forza invisibile, a cui tutti si adeguano". 

“Nel suo film mi pare di scorgere un’allusione all’Inferno dantesco, è così?”

“L'altra metafora oscena del film è quella scatologica: direttamente ripresa da Dante, è un'allegoria dell'ansia di uguaglianza nella degradazione consumistica, e simbolo della perversione capitalistica. La rigorosa collocazione registica dei personaggi nell'inquadratura e la perfezione formale della fotografia negli interni e nei costumi, contrasta, volutamente e in modo netto, con il tema trattato. Nel mio film ho voluto denunciare lo sfacelo culturale e antropologico dell'Italia e delle classi popolari italiane ad opera della spietatezza livellatrice delle classi dominanti. E’probabile che questa mia denuncia possa infastidire i personaggi e le istituzioni denunciate nel film, ma io sono convinto che il dovere di un intellettuale sia quello di gettarsi contro l'indifferenza degli italiani e l'assuefazione inculcata dal potere.”

“La ringrazio, adesso devo proprio tornare nel mio tempo. Addio e Grazie”

“Buona Fortuna”.

4 commenti:

  1. "poccoddue che è andato a pescare il dj, fino a dove arriva la sua cultura a tutto tondo e capacità connettive con questo e quell'argomento..."

    ascoltatrice del dj ispirata da profonda stima ecc...ecc...

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  2. La canzone... Katatonia. Il DJ l'ha già trasmessa. Il film... Pasolini?

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  3. si va ormai alla grande, complimenti dj...
    la sfida ora è...e se ti chiedessimo di usare la tua macchina del tempo per intervistare sempre persone nuove?

    PACE

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  4. Certo che si può. Voi ditemi chi vorreste intervistare, perchè e cosa vorreste chiedere. Al viaggio e all'intervista poi penserò io.
    PACE.

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