giovedì 3 febbraio 2011

Onori ed Oneri

L’attuale politica italiana rende immediatamente cattivi tutti coloro che ad essa si avvicinano; perché la sua sterminata potenza, di cui mai si spoglia, riempie di timore coloro che più da vicino la osservano: dal temere  e tacere nasce l'essere pessimo e vile.
Domando a me stesso: "Un'autorità ingiusta, illimitata e precariamente esercitata sotto il nome di democrazia, si può ottenere senza inganno? Può un’autorità di tale fattura conservarsi, senza frode crudeltà e prepotenza nessuna?"
Nella forma del giusto governo essa perirebbe, perché la giusta democrazia premia la gloria dell’uno con la gloria di tutti, nelle tirannidi essa si sostiene per soddisfare le passioni private, per arricchirsi, per vendicarsi premiando i più infami servizi;
Nella vera democrazia il politico sa benissimo che non potrà sempre conservare il suo posto; che non potrà abusarne, perché dovrà dar conto di sé ai suoi elettori; e che aver acquisito quel posto è la prova che egli era migliore, o più adatto che non i suoi competitori.
Nella tirannide quella autorità che egli ha ottenuto, non avrà nessun limite; che abusarne è necessario per conservarla; che il ricercarla attesta la pessima indole del candidato; che ottenerla chiaramente dimostra che egli era tra i concorrenti il più colpevole.
Oltretutto, sia nell'uno che nell'altro governo, si trova sempre un infinito numero di semi-ambiziosi, a cui bastano i semplici onori senza potenza; ed un numero ancor più infinito di vili, a cui basta il guadagno senza potenza né onori.
Gli Onori nelle vere democrazie non si rapiscono con l'inganno, ma si ottengono col giovare o piacere ai più: ed i più non vogliono onorare quell'uno, se egli non lo merita affatto; perché facendolo, disonorano se stessi.
Gli onori nella tirannide vengono distribuiti dall'arbitrio di uno solo; alla fedele e totale servitù degli ignavi; alla perfetta e cieca obbedienza; al raggiro; al favore.
Nella tirannide, ciascuno vuol rappresentare al popolo una minima parte della tirannide. Quindi un titolo, un taglio del nastro, o altra simile sciocchezza, appagano spesso l'ambizione d'uno schiavetto; perché questi onorucci danno prova non che egli sia un uomo stimabile, ma che la tirannide lo stima; e perché egli spera, non che il popolo lo onori, ma che lo rispetti e lo tema.
Nella vera democrazia, gli onori non si cercano ma si ricevono.
L'ambizione d'arricchire, chiamata più propriamente CUPIDIGIA, è la dimostrazione volgare ed evidente delle tirannidi ed è essa stessa la più universale delle tirannidi; tanto più facile a soddisfarsi, per vie non legittime, da chiunque maneggia denaro pubblico. Oltre questo, molti altri mezzi se ne trovano; e altrettanti sono quanti sono i vizi di chi governa.
Lo scopo, che si propongono gli uomini nell’arricchire, è maggiormente vizioso nelle nostre democrazie; perché le ricchezze eccessive, servono per corrompere, creare disuguaglianza, per godersela nei vizi e nel lusso.
Se nella schiera dei politici non potrà esserci un uomo onesto che dalla tirannide potrà liberarci veniamo ora ad esaminare quella categoria di servi del potere; coloro che scrivono, parlano e informano in merito alle questioni politiche : la categoria dei giornalisti, degli intellettuali e di coloro che si proclamano liberi pensatori.
Se della paura che può avere l’uomo onesto e per determinate circostanze egli continuerà a temere tacendo, certo dell’impossibilità di liberarsi o di rimediare alla sua misera condizione così non è per l’uomo vile di natura. Sotto la maschera infame di un finto amore per il potere, egli cercherà di accostarsi, di immedesimarsi con lui. Spargendo semi di paura nella popolazione, nascondendo ad arte la verità per compiacere il potere. Come un cantastorie che in ogni racconto cerca il lieto fine per compiacere il re e sparge il proprio terrore riversandolo sugli altri. Questi sono gli attuali organi di informazione, giullari di corte, mercenari pronti a servire questo o quell’altro padrone e per tenerli a bada non servono né guinzaglio, né catena, né museruola. Essi non faranno e non diranno mai nulla che possa, anche solo per poco, permetterci di capire.

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