martedì 8 febbraio 2011

Cupidigia

Figlio della cupidigia è il LUSSO.
Ogni privato lusso ottenuto dalla gestione di risorse pubbliche, altro non è che una mostruosa disuguaglianza tra cittadini. Questa disuguaglianza è superba e corrotta perché nasce dall’ingiustizia sociale, quindi dove c’è molto lusso non può sorgere una durevole libertà, e dove anche esista libertà introducendovi moltissimo lusso, questo in brevissimo tempo la corromperà e quindi la annullerà.
Solo delle buone leggi in una sana democrazia possono suddividere equamente le ricchezze frutto del lavoro e dell’imprenditoria. Il merito e la virtù devono essere incentivati dallo Stato. Inoltre, il lusso deve essere disincentivato e la politica non deve essere un mezzo attraverso il quale ottenerlo.
Un popolo misero e molle, che continua ad arricchire solamente i pochi, un popolo che onora e stima maggiormente coloro, che con maggiore ostentazione di lusso continuano ad insultarlo e che effettivamente lo spogliano anziché curarlo, un tal popolo potrà avere idea, desiderio e mezzi per reclamare libertà?
E quei grandi, che dei loro averi fanno a gara, più per vanità che per vero godimento; quei ricchi, che del superfluo si sono fatti necessità; quei ricchi che a tavola, alle feste, a letto fanno della volgarità la loro vita; possono questi concedere libertà al popolo che adorante li osserva?
I vizi crescono in proporzione al lusso, ed esso tutti li nobilita; confonde i nomi delle cose cosicché la disonestà, fra i ricchi viene chiamata galanteria; l’adulare, un saper vivere; l’essere vile, prudenza; l’essere infame, necessità; chi da queste cose ne ricava immenso vantaggio? Il potere politico che da essi ottiene l’assoluto comando.
Il lusso in una nazione corrompe tutti i ceti.
Il popolo, che all’apparenza dal lusso sembra trarne qualche apparente vantaggio, che non sa che il lusso dei ricchi non è altro che il frutto delle estorsioni fatte a lui, passate nelle casse del governo, e da esso quindi profuse fra questi secondi oppressori.
Il popolo, è anch'egli necessariamente corrotto dal triste esempio dei ricchi.
Perciò quel fasto dei grandi che dovrebbe ferocemente irritarlo, al popolo piace non poco, e stupidamente lo ammira.
Corrotti tutti i diversi ceti è impossibile che una nazione diventi mai libera se dal lusso, che è il più feroce corruttore, prima non si liberi.
Leggendo la storia in ogni secolo, vedo sempre sparire la libertà da tutti quei governi che hanno lasciato introdurre il lusso dei privati; e mai non la vedo robustamente risorgere fra quei popoli, che sono già corrotti dal lusso.
Ma, siccome la storia di tutto ciò che è stato non è forse assolutamente la prova innegabile di tutto ciò che può essere; una vera democrazia per preservare la libertà dovrebbe concedere a queste mal ripartite ricchezze uno sfogo. Persuadere i ricchi ad impiegarle in opere pubbliche; di questo saranno onorati e la loro virtù sarà vero onore. Inoltre i governi persuaderanno gli uomini poveri, che non è delitto né infamia essere tali.
Per riacquistare durevole libertà, non solamente l’attuale potere politico andrà rimosso, ma anche i ricchissimi, quali che siano; perché costoro, col lusso, sempre andranno corrompendo se stessi e gli altri.

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