martedì 8 febbraio 2011

Che fare....

Dopo tante parole scritte sulla nostra moderna democrazia è doveroso da parte mia cercare le parole per trovare il modo di sopportarla e, forse, provare a scuoterla.
Come si può vivere meglio con questa politica?
Purtroppo ai giorni nostri è difficile trovare un rimedio a questa piaga che pare ormai insanabile, si può però provare a trovare sollievo.
L’uomo che sente il peso di questa situazione e per mancanza di forze si trova incapace di scuoterla, egli deve avere come fondamentale precetto quello di stare lontano da tutto ciò che il potere rappresenta, dai suoi infami onori, dalle inique cariche, dai vizi, dalle lusinghe e dalla corruzione che lo circondano. In questa lontananza egli dovrà cercare di avere stima di sé, della sua purezza animo e trovare onore nelle cose oneste che egli fa.
In questo egli si sentirà libero e in un giusto governo, se in lui ancora la voglia di libertà non sarà appagata cerchi allora di essere retto nel pensare, nel dire e nello scrivere.
Ma, egli come potrà pensare, dire, e scrivere in un mostruoso governo, nel quale la rettitudine è delitto?
Pensare per proprio sollievo, e per ritrovare in quel giusto orgoglio di chi pensa un nobile compenso.
Dire, solo a quelli simili a lui e quindi degni di amicizia e stima, sempre il vero.
Scrivere, per proprio sfogo;  ma, dove poi sublimi gli riuscissero gli scritti, allora provare di giovare veramente a quanti più possibile, pubblicando gli scritti.
L'uomo, che in tal modo vive la sua vita e partecipa alla politica, sarà da molti sprezzato e odiato.
Sprezzato da quelli, che non hanno come idea nessuna vera virtù e stoltamente credono inferiore chiunque viva lontano dalle iniquità, da ogni vizio, viltà, e corruzione.
Odiato da quegli altri, che avendo loro malgrado idea del retto e del bene, per esecrabile viltà d'animo e povertà di costumi, sfacciatamente seguono il peggio.
Queste saranno le prove che lo convinceranno che egli merita l'amore e la stima dei buoni.
Quel popolo che non sente la propria servitù non concepisce alcuna idea di libertà.
Il popolo per innocenza, o per sola ignoranza, è complice senza saperlo del potere perché la naturale inclinazione alla libertà non viene insegnata né coltivata.
Lo sprezzo, si deve rivolgere contro a quella piccola classe di uomini, che, non essendo ignoranti, né stolti, né inetti, ed accorgendosi benissimo di vivere servi nella tirannide, sfacciatamente ogni giorno tutti gli altri tradiscono, correndo a gara ad adulare il potere, ad onorarlo, a difenderlo.
Affermo, inoltre una cosa che potrebbe apparire a molti non vera, ma io credo verissima, ed è : che dalla stessa fedeltà con cui il popolo nella tirannide difende il suo tiranno, si deve necessariamente dedurre che essi farebbero altrettanti sforzi per la libertà, se mai l'acquistassero; e se fin dall’infanzia, invece del nome del tiranno, come cosa sacra avessero udito sempre il nome di LIBERTA’.
Il maggiore obbrobrio della tirannide, non risiede nel popolo; che in ogni governo è sempre la classe meno corrotta; ma interamente risiede in quei pochi che il popolo ingannano.
E la prova è che ogniqualvolta il potere ecceda nei suoi comportamenti i primi a provare vergogna siano sempre i ceti bassi, mentre gli uomini vicini al potere, quelli che lo bramano, cercheranno vendetta, pronti a sostituirsi al vecchio chiamandolo nuovo ma che di nuovo avrà solo il nome e di vecchio i vizi.
Io credo che la volontà di tutti o dei più può veramente distruggere l’attuale modo di fare politica.
Ma, se nelle nostre menti non si ha idea di un’altra politica, come si può arrivare ad infondere in tutti, o nei più, questo nuovo pensiero di libertà?
Purtroppo un modo veloce ed efficace di produrre tale effetto non l’ho e credo che nessuno l’abbia.
Posso affermare che non sarà con la violenza e il sangue che si otterrà la Libertà.
L’unica cosa che vedo è che maggiori saranno le ingiustizie, le rapine, la disonestà, quanto più saranno spregevoli i governi e la politica maggiori saranno le possibilità che la moltitudine delle persone si offenda.
Se mai un giorno un buon cittadino potesse divenire primo ministro ed egli avesse il sublime pensiero che ogni suo eccesso privato nuocerebbe non solo a sé stesso ma alla moltitudine e che ogni pubblico eccesso potrebbe significare la sua fine, ecco forse quel giorno il popolo inizierà ad essere educato alla libertà e al retto vivere.
Qualcuno potrebbe obiettare affermando che “Essendo queste democrazie moderate e soffribili, perché con tanto calore ed astio svelarle e perseguirle?"
Perché non sempre le più crudeli ingiurie sono quelle che offendono più crudelmente; perché si debbono misurare i mali dalla loro grandezza e dai loro effetti, più che dalla loro forza; perché, colui che ti cava ogni giorno poche gocce di sangue ti uccide a lungo andare ugualmente che colui che ad un tratto ti svena, ma ti fa stentare assai più. Tutte le facoltà dell'animo nostro intorpidite; tutti i diritti dell'uomo menomati o ritolti; tutte le magnanime volontà impedite o deviate dal vero e mille e mille altre simili continue offese, quando la vita vera dell'uomo consiste nell'anima e nell'intelletto, il vivere in tal modo non è  un continuo morire?
Credo che altre obiezioni non meno importanti mi si possano fare, certamente quella alla quale sarà difficile rispondere potrebbe essere : "E’ più facile biasimare e distruggere, che non rettificare e creare. Che la nostra democrazia sia un governo esecrabile e vizioso in se stesso, già lo sapevano tutti. Ma è vano parlare di come non si debba soffrire se non si è capaci ad insegnare come ottenere la Libertà".
Questa, o simili obiezioni, è assai facile farle, e non è così facile rispondere.
Quanto al fatto che TUTTI vedano che la nostra attuale democrazia sia una forma di tirannide, non credo sia vero.
Su come insegnare ad una moltitudine di persone come ottenere la Libertà e la Democrazia, non c’è dubbio che questo è, e sarà, un processo lento.
L'Italia è uno stato giovane e ancor più giovane è il governo democratico.
Io credo che insegnando ai nostri figli sin dalla culla il vero e universale significato di LIBERTA’ avremo un giorno politici, rappresentanti delle forze dell’ordine o semplici cittadini che sapranno accogliere, rispettare, onorare, lavorare, condividere, aiutare, cooperare, ascoltare, dialogare e dissentire.
Pace e Libertà.

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